Raccomandazioni nutrizionali senza fonti e profondità?
Ciao, sono di nuovo Berti, ma questa volta un Berti inorridito. Così ho fatto una piccola ricerca su Internet e ho scoperto che il World Wide Web è pieno di raccomandazioni dietetiche. Ma gli autori di queste raccomandazioni sanno davvero qualcosa di nutrizione?
Ci sono così tante celebrità di vario grado di notorietà che portano la loro presunta conoscenza della nutrizione alle masse senza avere in realtà alcuna prova solida a sostegno. Senza citare le fonti, danno consigli sull’alimentazione con cui promettono perdita di peso e depurazione. Quello che mi chiedo è: le celebrità vivono davvero come raccomandano nella loro ricorrente “saggezza”?
Ciò che mi sconvolge è che le raccomandazioni dietetiche molto spesso non t engono conto della sostenibilità, dell’allevamento, della stagionalità, della produzione, ecc. Io, come Berti, amante della natura e degli animali, che si assicura che il cibo sia regionale e stagionale, non lo trovo particolarmente bello!
Che l’eccesso di alcol, dolci, caffeina, ecc. non faccia bene all’organismo è una cosa su cui possiamo essere d’accordo – perché, come diceva Paracelso, la dose fa il veleno. Ma se le celebrità di serie A o B consigliano, ad esempio, di rinunciare alla carne rossa, mi chiedo: cosa mangiano invece? Forse la carne di pollo proveniente da allevamenti di massa? E qual è la qualità della carne che mangiano?
Quando poi, oltre alle raccomandazioni nutrizionali, trovo ricette in cui, ad esempio, le verdure estive devono essere lavorate in inverno, devo afferrare la testa e chiedermi dove sia il significato più profondo di tutto questo.
Quindi, quello che voglio dirvi oggi è di essere critici nei confronti delle raccomandazioni dietetiche e di verificare se le fonti sono indicate. Nella mia alimentazione presterò attenzione alla salubrità, alla sostenibilità, alla stagionalità, ecc. e mi informerò da fonti attendibili.
A presto e buona giornata,
Il vostro team dei Mulini per cereali di Salisburgo!
fonte
Hudson, Ursula (2019). Mancanza di profondità. In: Slow Food Magazine, 01/2019, 18
Ovvero: raccomandazioni nutrizionali senza fonti e profondità?
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